Al Festival del Sarà Francesco Ubertini: il Presidente di Cineca che ha acceso Leonardo, il quarto computer più potente al mondo
Già Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini è oggi presidente del Cineca, il consorzio interuniversitario senza scopo di lucro formato da 117 Enti Pubblici, tra i quali 2 Ministeri, 70 università italiane, 45 istituti pubblici nazionali. Di fatto il maggior centro di calcolo in Italia ed uno dei più importanti a livello mondiale. Una eccellenza nazionale per l’innovazione tecnologica che consente all’Italia di proseguire a competere con i colossi del calcolo americani e cinesi.
Sul palco del Festival del Sarà Francesco Ubertini racconterà proprio del ruolo dell’Europa nella sfida tecnologica fra Usa e Cina.
Se l’Europa può avere ancora un ruolo come potenza tecnologica insieme ai due imperi oggi in contrasto lo deve anche grazie alla potenza di calcolo di Leonardo. Il nuovo supercomputer che proietta l’Italia verso il calcolo per la ricerca e l’innovazione tecnologica di classe exascale, concepito e gestito proprio dal Cineca. Leonardo è uno dei quattro supercomputer più potenti nel mondo ed è ospitato negli spazi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna presso il Tecnopolo di Bologna. Il progetto per il sistema Leonardo è stato presentato dal Cineca in rappresentanza dell’Italia in accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), e approvato dalla Joint Undertaking Europea EuroHPC.
I nuovi supercomputer sono accessibili ai ricercatori, all’industria e alle imprese europee, per sviluppare nuove applicazioni in settori quali l’intelligenza artificiale e la medicina personalizzata, la progettazione di farmaci e materiali, la bioingegneria, le previsioni meteorologiche e la lotta ai cambiamenti climatici.
E chissà che Cineca non possa trovare modo di essere parte della nuova storia che si sta scrivendo a Termoli con la Gigafactory e la transizione energetica.
Fonte: www.primonumero.it