Al Festival del Sarà la presenza (nella seconda serata, il 20 luglio) di Diletta Huyskes offrirà uno sguardo critico e puntuale sugli effetti più nascosti che la tecnologia produce nella società, soprattutto nei riguardi dei gruppi più deboli, marginalizzati e discriminati.
“Sara è una donna, una madre. È disoccupata, single e migrante. La sua è un’identità stratificata, unica e irripetibile. Queste caratteristiche sociali la renderanno sospetta per tutta la vita. Perché per un modello matematico – e per il governo del suo Paese – Sara è solo un insieme di indicatori che, sommati tra loro, generano un alto punteggio di rischio, una previsione statistica che la trasforma in una potenziale criminale. Ma la sua unica colpa è quella di essere se stessa, e di condividere un profilo simile ad altre persone esistite e accusate prima di lei. Questa e molte altre storie ci mostrano che un singolo numero elaborato da un algoritmo può cambiare le sorti di interi gruppi sociali, rischiando un ritorno a ingiustizie antiche, oggi amplificate dal modo in cui stiamo usando questi strumenti.
Ripercorrendo la storia della tecnologia possiamo attraversare anche quella dell’esclusione sociale: ogni invenzione, dalla bicicletta al forno a microonde, fino all’intelligenza artificiale, è il risultato di scelte precise, valori e compromessi umani che causano forti impatti sulla società. Grazie alla riscoperta di molti contributi femministi proposti tra gli anni settanta e duemila, Tecnologia della rivoluzione ci spinge a riflettere su come intervenire per fare in modo che le rivoluzioni tecnologiche non portino a involuzioni sociali”.
Basterebbe la lettura della quarta di copertina della sua prima “fatica editoriale”, Tecnologia della rivoluzione. Progresso e battaglie sociali dal microonde all’intelligenza artificiale, il Saggiatore Editori, per comprendere la profondità critica di analisi di Diletta Huyskes sulle conseguenze dell’AI nella società contemporanea. La Huyskes si occupa dell’impatto sociale e dell’etica delle tecnologie, e in particolare di intelligenza artificiale e antidiscriminazione. Dal 2019 è la responsabile Advocacy & Policy di Privacy Network, associazione italiana nata per la tutela dei diritti digitali e fondamentali, con la quale ha lanciato l’osservatorio amministrazione automatizzata che coordina la prima mappatura nazionale degli algoritmi usati dalla pubblica amministrazione e dal governo. Nel 2023 ha co-fondato ed è co-Ceo di Immanence, società benefit che lavora insieme a organizzazioni private e pubbliche per valutare le loro tecnologie digitali e le AI, offrendo soluzioni per renderle etiche, non discriminatorie e responsabili. Laureata in Filosofia e dottoranda in Sociologia e Metodologia della Ricerca Sociale presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali ed Economiche dell’Università degli Studi di Milano. Inoltre è affiliated reasearcher presso la Data School della Utrecht University.
Al Festival del Sarà la presenza di Diletta Huyskes offrirà uno sguardo critico e puntuale sugli effetti più nascosti che la tecnologia produce nella società, soprattutto nei riguardi dei gruppi più deboli, marginalizzati e discriminati: le donne, gli immigrati, le persone dall’aspetto non caucasico.
Fonte: www.primonumero.it