Festival del Sarà: così Termoli si prepara al mondo che cambia
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La vocazione di una città, quella di pensare glocal, riflettendo a voce alta sui cambiamenti climatici e sul negazionismo scientifico, sui flussi migratori, sulla globalizzazione, sul protezionismo, sino alla crisi della democrazia e all’avanzata del populismo passando per le sfide attraverso cui dar vita ad una nuova Europa mediante la rigenerazione urbana, la scommessa sul cibo sostenibile e sui nuovi modelli alimentari, il turismo e l’economia digitale: il Festival del Sarà, tenutosi il 25 e 26 luglio, ha fatto di Termoli la capitale di creazione di pensiero e costruzione del futuro.
Termoli 28.07.2017 (Digital Media) – Da quel Molise che non esiste, capace di trasformare un tormentone del web in una sorta di brand di promozione turistica con tanto di libro annesso (‘Il Molise non esiste’, appunto, scritto dal giornalista Enzo Luongo), arrivano sorprendenti dialoghi sul mondo che cambia. La prima edizione del Festival del Sarà, tenutosi a Termoli il 25 e 26 luglio ed organizzato dalla società kcomunicazione, ha portato sulla sponda molisana dell’Adriatico una ventata di idee, relazioni, riflessioni a voce alta con menti illuminate per comprendere la rotta sulla quale si sta dirigendo la società occidentale in relazione ai veri temi del futuro: dai cambiamenti climatici al negazionismo scientifico, dai flussi migratori alla globalizzazione e al protezionismo, dalla crisi della democrazia allʼavanzata del populismo passando per le sfide attraverso cui dar vita ad una nuova Europamediante la rigenerazione urbana, la scommessa sul cibo sostenibile e sui nuovi modelli alimentari, il turismo e l’economia digitale. Un viaggio nel mondo che verrà, un evento dall’aspetto del tutto innovativo perché concepito come spazio d’incontro per discutere, promuovere, informare, mettersi in rete e provare ad anticipare, in qualche modo, il futuro che ha visto Termoli capitale di creazione di pensiero e costruzione del tempo che, appunto, sarà.
L’idea: dal borgo antico, echi di futuro
La vera innovazione, si sa, parte dalla tradizione. Ed è proprio per questo che, dalla cruna dʼago in mezzo al mare che è il borgo antico di Termoli, nasce l’intuizione di Antonello Barone, direttore della società kcomunicazione, con la mission, come spiega, “di accogliere sulle rive dell’Adriatico, nel cuore dell’antica e preziosa cornice di Piazza Duomo che richiama alla mente un raro e suggestivo paesaggio medievale e allo stesso tempo marinaresco, menti stimolanti per riflettere sul cosa ci sarà nel nostro futuro. Un luogo amato. Un gruppo di persone di pregio. Il desiderio di stimolare la riflessione pubblica, aperta anche alle grandi aziende che operano sul territorio, verso la definizione e la proposta di modelli eticamente e socialmente corretti per garantire un futuro sostenibile della nostra società. Un modello apprezzato che si propone di proseguire la sua azione per i prossimi mesi fino ad arrivare all’edizione 2018″.
Numerosi gli speaker tra imprenditori, studiosi ed economisti, opinion leader, comunicatori ed esponenti del mondo politico locale e nazionale, oltre ai tanti post e ad un canale YouTube dedicato: sono questi gli elementi che raccontano il successo del Festival del Sarà, promosso dall’Associazione Assoporto e dal Comune di Termoli con il patrocinio della Regione Molise.
La vocazione del territorio termolese: pensare glocal
Dopo la doverosa scelta di annullare la prima serata, quella del 24 luglio, a causa degli incendi che hanno pericolosamente coinvolto la città di Termoli, il Festival del Sarà ha esordito, martedì sera, trasformando, sin da subito, la sala consiliare del Comune in un luogo di scambio di opinioni, dando vita ad un vero talk show, ricco di spunti, sui temi legati alla tutela e allo sviluppo della costa adriatica. Dialogando sul futuro, non ci si poteva non interrogare su una questione che sta particolarmente a cuore alla città: l’adozione del nuovo piano regolatore del porto di Termoli e, quindi, le osservazioni su come il porto è oggi e, appunto, come sarà, o si spera possa essere, domani. L’iter ha subito bruschi rallentamenti ma, dall’inaugurazione del Festival, è emersa la certezza che si farà, che il porto sarà, dunque, il trampolino di lancio della città, “la pietra miliare- come ama definirlo il sindaco Angelo Sbrocca – frutto di una collaborazione con la regione e i progettisti per arrivare a una visione strategica di Termoli mediante una nuova tipologia di porto che porterà nuovi flussi fino a raggiungere gli altri paesi dell’Adriatico. Con quest’evento abbiamo fatto un piccolo passo in avanti per il nostro territorio con la consapevolezza, soprattutto, che si può fare sviluppo nel rispetto dell’ambiente”. Accanto al progetto del porto, vi è un’altra scommessa culturale a cui il sindaco tiene molto, legata a quella che, dopo un solo anno, è diventata una fattiva sinergia tra Università e Comune inerente alla realizzazione di un polo regionale dell’enogastronomianella città di Termoli. “Appena insediato – ha spiegato il sindaco Sbrocca- avevo quest’ambizione perché i nostri prodotti dell’agricoltura, della pastorizia e degli allevamenti sono ricchezze enormi che non abbiamo mai valorizzato. Proposi, quindi, al Rettore di lanciare un corso di laurea sull’enogastronomia e sul gusto e, nel giro di un anno, oggi Termoli è sede di questo corso. Con gli scambi culturali con l’altra parte dell’Adriatico contiamo di diventare polo formativo di attrazione anche per queste popolazioni molto desiderose di apprendere l’enogastronomia italiana e molisana. Gli scambi culturali, a mio parere, sono il sale dell’evoluzione di un paese”.
Porto, enogastronomia ma anche economia blu e, quindi, mare come leve di sviluppo privilegiato per il Sud Italia e per il Molise, di cui risulta vitale, però, preservarne la salute. Hanno partecipato al dibattito, oltre al sindaco Sbrocca, il Magnifico Rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri e, nella successiva tavola rotonda dal titolo “Europa o USA nell’era del populismo e della negazione dei cambiamenti climatici?”, Katiuscia Eroe, responsabile energia Legambiente nazionale, Alberto Bigi, direttore Innovazione & Sviluppo Sorgenia, Vittorino Facciolla, Assessore all’Ambiente Regione Molise, Fabio Chiaravalli, responsabile Deposito Nazionale Sogin, la deputata Laura Venittelli in collegamento da Roma, e Antonello Barone, direttore di kcomunicazione, nelle vesti di moderatore.
Temi universali e locali hanno trovato un’armoniosa fusione proprio perché, come ha sottolineato il Magnifico Rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri, “il territorio termolese è destinato per vocazione a pensare glocal, a rendere universali dei valori che trovano il proprio fondamento in una realtà locale. Universale e locale sono facce della stessa medaglia e forse l’universalità è fatta di dimensioni locali che assurgono ad un ruolo planetario ma l’origine dei fenomeni planetari, spesso, è locale e come università abbiamo l’ambizione di effettuare proposte che si radicano sull’esperienza culturale di questo territorio ma che abbiano una proiezione universale, innanzitutto europea. Ci siamo lanciati con entusiasmo sull’idea di un percorso formativo legato all’enogastronomia perché lo slow food in questa regione era già presente da decenni, certi valori si sono conservati in questo territorio e l’università deve valorizzarli”.
Da Cenerentola d’Italia a modello in fatto di cibo, salute e turismo: il nuovo volto del Molise
La tavola rotonda di mercoledì 26 luglio, in piazza Duomo, ha avuto un grande protagonista: il cibo. In grado di conquistare ogni spazio dell’immaginario collettivo, divenendo da semplice elemento essenziale per la sussistenza a contenitore di mille altri significati culturali, sociali ed economici, il cibo oggi è, soprattutto, voglia di rimettere la terra al centro del nostro paese, desiderio di riscoprire la qualità delle produzioni e le tecniche per rendere il semplice prodotto agricolo eccellenza gastronomica. Preziosi gli interventi di Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita, Paolo Frattura, Presidente Regione Molise, Niko Romito, Chef Reale 3 stelle Michelin, Paolo Bonaretti, Presidente Cluster Agrifood, Rossella Ferro, Direttore Marketing La Molisana, Josep Ejarque, AD Four Tourism, Giuliano Gallini, Direttore Marketing Strategico CIR food. L’incontro è stato moderato da Antonello Barone.
Tra le buone idee da rendere concrete in un futuro quanto più prossimo, prima fra tutte vi è quella di cibo come volano per costruire una società più attenta agli aspetti salutari da un lato e turistici dall’altro partendo da un modello, quello del Molise, che grazie alla sua lentezza nel seguire i cicli economici, in modo paradossale, è in anticipo rispetto alle nuove tendenze ora imposte dal mercato.
Non banali sponsor, ma partner che rappresentano già il futuro
Per proseguire il proprio cammino a servizio della riflessione pubblica su temi che riguardano il futuro di tutti noi, il Festival del Sarà ha coinvolto, in qualità di partner, realtà imprenditoriali per le quali, di fatto, il futuro è adesso: Tiscali Notizie, la prima testata giornalistica esclusivamente online per traffico diretta da Giuseppe Caporale, il cui slogan è, non a caso, “informare per innovare”; La Molisana, un’azienda pastaia 100% italiana che da un difficile periodo ha saputo rinascere e innovarsi tornando ad essere il 5° brand nazionale; CIR food, Cooperativa Italiana di ristorazione, che è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva, nella ristorazione commerciale, nel banqueting e nei servizi per il welfare alle imprese e che per nutrire il futuro mette al centro le persone con una politica di sviluppo che ha a cuore la sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale; Sorgenia SpA, uno dei principali operatori del mercato libero dell’energia elettrica e del gas naturale; AFA Systems, il digital partner che ha connesso la città con il mondo e che, in occasione del Festival del Sarà, ha provveduto ad estendere l’infrastruttura del progetto Termoli Città Wireless realizzando una nuova area Hotspot Wi-Fi, oltre alle numerose già presenti, nel cuore del Borgo Vecchio di Termoli, a copertura di Piazza Duomo; infine, partner regionali: il Gruppo Vincitorio, Investigazioni Molise, Arago Design e Primonumero.it.
Il Festival ha avuto anche la sua mascotte: la simpatica pecora salva-pecunia, realizzata dal partner Arago Design, che è stata regalata a tutti i relatori e che non si è limitata ad essere un semplice gadget dove conservare denari, ma ha rappresentato il contenitore nel quale infilare e tenere al sicuro le buone idee per le edizioni del Festival che verranno.
Quest’evento, inoltre, ha strizzato l’occhio anche alla musica con Sergio Caputo e Francesco Baccini che, a seguito dell’uscita dell’album ed in attesa del tour che si svolgerà in autunno-inverno sotto la sigla “The Swing Brothers”, si sono esibiti in coppia con il racconto in musica delle loro storie piene di ironia. (Foto di Paolo Lafratta)