Immaginare la mobilità del domani è uno dei temi più attuali e dibattuti. Oggi i trasporti sono responsabili di circa un quarto delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’Unione Europea: di queste quasi tre quarti derivano dal trasporto su strada e più della metà delle emissioni del trasporto su strada proviene dalle automobili.
Muoversi in città è un gesto quotidiano che ciascuno di noi compie. Poterlo fare in modo semplice, libero e più sostenibile definisce un aspetto decisivo della moderna Cittadinanza, ed è alla base della scelta strategica che Eni ha compiuto quasi un anno fa costituendo una società dedicata alla mobilità sostenibile, Enilive.
Proprio in questi giorni stiamo comunicando Enilive, “La mobilità viva”, perché il concetto alla base è la trasformazione, che include i nostri nuovi vettori energetici low carbon come i biocarburanti HVO prodotti da materie prime biogeniche, il biometano e bio-GPL, nonché le ricariche elettriche e a tendere l’idrogeno, ma anche tanti servizi tra cui Enjoy, il car sharing con veicoli ibridi ed elettrici che si possono trovare anche nella nostra rete di oltre 4.000 stazioni di servizio in Italia.
Una delle prime sfide che abbiamo affrontato è stata, infatti, quella di ridefinire il modello della stazione di servizio. Le Enilive Station sono in piena evoluzione come hub per la mobilità: oltre alle nuove e variegate soluzioni per il rifornimento di veicoli leggeri e pesanti, offrono servizi di ristorazione e molti servizi alla persona, per facilitare la quotidianità. Riprogettare la mobilità è un compito che deve vedere una sinergia di intenti, tra le istituzioni nazionali e locali, le università, le imprese e soprattutto i cittadini consumatori.