Il “divieto al contrario” del Festival del sarà nei bar e nei negozi
Cosa è quella roba? Chiedono residenti e turisti entrando nei bar, nei ristoranti e nei negozi di Termoli e indicando “l’aggeggio” bianco e rosso che si fa notare sui banconi o vicino alle casse. Il simbolo del Festival del Sarà diventa un dispenser. E sono tante le attività che lo espongono, pubblicizzando a beneficio collettivo l’evento che comincerà lunedì prossimo e durerà per tre giorni, fino alla conclusione con lo show di Baccini e Caputo in Piazza Duomo.
Oltre cinquanta i negozi che hanno scelto di dotarsi dell’erogatore del programma, del distributore di brochure informative che spiegano ospiti, relazioni, idee e programma dettagliato di un evento speciale. “Sembra un divieto di accesso”. Vero, visto da lontano è proprio così: eppure è sufficiente avvicinarsi, accostarsi, guardare meglio. E quei due piccoli segni grafici che rimandano ai dialoghi dei fumetti cambiano il senso di questo “luogo comune” e fanno divenire un segnale facilmente percepito come simbolo di rifiuto, di respingimento, di chiusura tutt’a un tratto un invito al dialogo, all’accoglienza, all’integrazione.
L’icona è quindi potenzialmente un accesso aperto su tutto, l’immagine stilizzata ideata dai grafici di k-comunicazione, la società di Antonello Barone che con Assoporto e con il patrocinio del Comune di Termoli propone il talk-show per dibattere di presente e futuro, Italia, mondo e Molise.
Un Festival delle idee – e della parole che chiariscono le idee -, in programma dal 24 al 26 luglio prossimi. Una iniziativa originale come è originale il mezzo sul quale le idee corrono, per ora: una scatola-dispenser moltiplicata per almeno 50 negozi. Sempre per ora.