DIALOGHI SUL FUTURO / VII edizione. 22/24 LUGLIO 2022 | CONTATTI | PRESS |

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Comunicati e News dal Festival del Sarà
20
Lug

Sciorilli Borrelli, Panarari e Rutelli. Le grandi firme del giornalismo al Festival del Sarà

Le grandi firme del giornalismo italiano e internazionale si danno appuntamento in piazza Duomo a Termoli alle 21 della sera al Festival del Sarà dal 22 al 24 luglio. Nelle scorse edizioni si sono alternati sul palco o sul ledwall del Festival giornalisti del calibro di Stefano Cappellini di Repubblica, Ettore Mario Colombo del Quotidiano Nazionale, Monica Giandotti della Rai, Alessandro Taballione e Marco Di Fonzo di SkyTg24, Paolo Celata del TgLa7, Alberto Brambilla di Routers, Lorenzo Pregliasco sondaggista e volto de La7 e di SkyTg24.

E la settima edizione del Festival del Sarà – Dialoghi sul futuro non è da meno, proponendo un trittico di giornalisti di prim’ordine: Silvia Sciorilli Borrelli, corrispondente italiana del Financial Times, Massimiliano Panarari, firma politica de La Stampa, e Giorgio Rutelli direttore di Formiche.net.

Con Silvia Sciorilli Borrelli nella serata dedicata ai diritti si parlerà di quelli negati ai giovani, sempre più privati di una prospettiva di futuro. Lo si farà partendo dalla presentazione del suo ultimo libro “L’età del cambiamento”. Un libro che come recita la sua presentazione si interroga su quale sia il momento giusto per cambiare e chi deve coglierlo. “In Italia, oggi, sembra essere un compito di tutti e di nessuno. I ragazzi si sono «sdraiati», dicono gli over 50; i vecchi hanno fallito, è la risposta. E nessuno mette mano alle riforme. Ci si aspetta che i giovani si accontentino di lavori precari e sottopagati, che le donne facciano i salti mortali per supplire a servizi inesistenti, che le aziende affrontino una corsa a ostacoli burocratica per creare innovazione e occupazione. Intanto, le risorse senza precedenti ottenute con il Pnrr rischiano di andare sprecate, perché il benessere e la competitività delle nuove generazioni continuano a non essere una priorità del Paese. Peccato che siano la chiave per la crescita dell’Italia intera. Dalla «distruzione di massa» della scuola alle scellerate politiche per il lavoro, dalla pervicace esclusione delle donne alla digitalizzazione a singhiozzo, il duro j’accuse di Silvia Sciorilli Borrelli colpisce con precisione ogni bersaglio delle debolezze che non possiamo più permetterci. Ammonendo: non è un problema di età. La classe politica più giovane che sia mai entrata in parlamento sta facendo riforme da anziani.

In altre nazioni vediamo affitti e mutui ridotti per poter uscire di casa, prestiti agevolati per studiare e per fare impresa, incentivi a scegliere discipline scientifiche e a intraprendere carriere nei settori ad alto tasso di ricerca e innovazione. L’Italia, invece, perde tempo tra bonus e mance e il dramma non è che all’estero fuggono i giovani, ma che se ne vanno i più brillanti e produttivi. Solo problemi? No: questo libro battagliero, che suona la sveglia tanto per i «vecchi» al potere quanto per i «giovani» che si credono impotenti, propone le soluzioni. Perché esistono. E non ci sono più alibi.”

Al termine del dibattito l’autrice sarà disponibile ad autografare i libri acquistati nel book corner del Festival.

Nella serata dedicata alle istituzioni, quella del 23 luglio, si potrà ascoltare l’analisi di Massimiliano Panarari sulla risoluzione della crisi di governo che sabato prossimo dovrebbe essere stata sciolta in un modo o nell’altro. Panarari, sociologo, in questi anni è stato una delle firme più critiche sull’esperienza politica del M5S e questo finale di legislatura probabilmente rafforza la validità dei suoi giudizi.

Infine sempre il 23 luglio dal direttore di Formiche.net. Giulio Rutelli, si potrà ascoltare una disamina su come i democratici americani oggi alla Casa Bianca stiano interpretando questa stagione della politica italiana, dopo il ritorno all’atlantismo con il governo Draghi si riaffaccia la paura di perdere un fedele alleato con la crisi di governo e le eventuali affermazioni elettorali di forze che con il governo Conte I hanno dimostrato troppa apertura a Mosca e Pechino.