DIALOGHI SUL FUTURO / VII edizione. 22/24 LUGLIO 2022 | CONTATTI | PRESS |

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Comunicati e News dal Festival del Sarà
25
Lug

L’Italia e le sfide attuali secondo lo stratega Alec Ross: “Il trumpismo non è finito. Draghi? Il migliore, ma ora conserviamo l’ottimismo”

L’intervista rilasciata dall’ex consigliere per l’innovazione di Hillary Clinton e di Barack Obama durante la campagna per le presidenziali ha già fatto rumore. Ross, alla vigilia della caduta del Governo Draghi, aveva detto: “Se il governo Draghi collassa domani, è come l’Italia che passa dal vincere gli Europei a perdere con la Macedonia del Nord e non andare ai mondiali”. L’esperto americano affronta i temi delle sfide globali, il dualismo Usa-Cina e il ruolo che deve giocare l’Europa, il trumpismo (“che è in crescita”) ma anche l’esigenza di essere ottimisti e far prevalere i valori delle democrazie.

Le democrazie fragili e le nuove sfide della globalizzazione

“Negli ultimi 10 anni le democrazie sono diventate più deboli, il boom democratico seguito al crollo del comunismo deve vedersela con un nuovo modello che si è man mano imposto e ora vediamo che il processo democratico è diventato più debole”. Alec Ross, esperto americano di politiche tecnologiche, autore di best-seller sul futuro e già Senior Advisor di Barack Obama e Hillary Clinton, nell’intervista video rilasciata ad Antonello Barone, ideatore del Festival del Sarà – Dialoghi sul Futuro, la cui settima edizione è in programma stasera in piazza Duomo a Termoli, e che si concluderà domani con il focus sulle imprese, alla domanda se siamo in presenza di un cambiamento che mette ancora una volta di fronte le democrazie occidentali e liberali contro le autarchie, e se questa sia una sfida che le democrazie possono perdere, ha risposto “sì e no”. Ha quindi illustrato come la globalizzazione, della quale è uno dei massimi teorici mondiali, stia subendo un processo di trasformazione soprattutto in considerazione della guerra in atto Russia-Ucraina. “La globalizzazione – le sue parole – è una cosa dinamica, proprio adesso nei momenti di guerra e pandemia penso che vedremo aspetti della globalizzazione che continuano a correre e a svilupparsi e altri aspetti differenti. Questo è un momento di grande cambiamento”.

La Cina, gli Stati Uniti e il ruolo dell’Europa. “Deve giocare, basta a fare l’arbitro”

“Non credo proprio che la Cina sia in grado di sconfiggerci, e non lo dico perché odio la Cina anzi, due dei miei figli parlano mandarino. Ma la Cina è fatta da un miliardo e 400milioni di persone e se pensiamo alle innovazioni negli ultimi 150 anni rispetto all’Italia, di soli 50 milioni di persone, dobbiamo ricavarne che la Cina non ha inventato niente. L’Italia invece ha inventato tutto: il primo motore a combustione, il barometro, innovazioni nello studio epidemiologico, la macchina da scrivere, la nitroglicerina, la radio, il paracadute. Sono tutte invenzioni italiane. In Cina si fa una produzione in un modo importante, ma non inventano niente”.

E ancora, incentrando una risposta sul ruolo dell’Europa: “Abbiamo fortemente bisogno di un modello europeo. Troppo spesso tra Stati Uniti e Cina l’Europa fa il ruolo dell’arbitro ma l’arbitro non vince mai e bisogna mettere in campo la squadra che riflette i modelli europei”.

L’enigma della guerra, la mascolinità tossica di Putin e l’ottimismo dei valori della democrazia

“C’è l’enigma dell’uscita da questa guerra, da questa sfida, ma sappiamo che senza il coraggio vincerà Putin, quelli che vogliono dominare il mondo, interpreti di una mascolinità tossica. E in questi momenti di transizione che ci sono personaggi come Ergodan, Putin, Bolsonaro, che diventano sempre più forti. Bisogna essere forti, più forti ancora, e portare i nostri valori. E soprattutto – ha concluso Alec Ross – dobbiamo rimanere ottimisti, ricordare che solo gli ottimisti cambiano il mondo. In Italia – ha aggiunto – ci sono le competenze per immaginare e inventare il futuro”. Una parola di speranza improntata alla valorizzazione dei valori delle democrazie.

Il trumpismo non è finito

Alec Ross ha dichiarato di essere rimasto molto scosso dalla sentenza sull’aborto della Corte Suprema americana. Rispondendo a una domanda di Antonello Barone ha detto: “C’è una frattura nel mio Paese, gli Stati Uniti sono stati divisi rispetto alla sentenza. In questo momento in America la democrazia liberale si scontra con il fascismo, negli Usa è in corso una guerra quasi tribale. Il trumpismo non è finito, anzi forse è perfino in crescita. Il peccato originale degli Stati Uniti è la divisione tra bianchi e neri. Ci sono grandi problemi, legati anche alla stretta relazione tra religione e politica”.

“Draghi unico vero leader europeo”

“Il governo Draghi ha fatto un ottimo lavoro nel trovare soluzioni alla crisi energetica e nel ridurre la dipendenza dal gas russo. Sarebbe difficile per chiunque venga dopo Draghi avere la stessa efficacia. Senza un governo Draghi, il gas costerà molto di più in inverno. La crescita economica rallenterà, le riforme si fermeranno”.

Duro il giudizio dell’esperto di globalizzazione e strategie per l’innovazione Alec Ross, intervistato dall’ideatore del Festival Antonello Barone: “Possiamo ringraziare quei politici che hanno buttato giù un governo per mettere in primo piano i loro desiderata sul bene e il futuro di sessanta milioni di italiani”.

Alla vigilia della crisi di Governo Ross aveva già detto, prendendo in prestito una metafora calcistica: “Se il governo Draghi collassa domani, è come l’Italia che passa dal vincere gli Europei a perdere con la Macedonia del Nord e non andare ai mondiali”.

“Voi italiani – aveva dichiarato Ross – dovete essere orgogliosi adesso della leadership che avete. Dal punto di vista dei miei amici della Casa Bianca chi sono i leader più capaci oggi in Europa? L’Inghilterra con Boris Johnson? No. Macron? No. Olaf Scholz in Germania? No. In realtà è il governo di Draghi”.