DIALOGHI SUL FUTURO / VII edizione. 22/24 LUGLIO 2022 | CONTATTI | PRESS |

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Comunicati e News dal Festival del Sarà
25
Lug

Federica Vinci, la giovane politica molisana scelta da Obama: “Isernia ha una qualità di vita altissima”

La storia della vice sindaco di Isernia illumina la seconda serata del Festival del Sarà dedicata alle istituzioni, fra la guerra in Ucraina e il futuro dell’Italia dopo le elezioni del 25 settembre.

Dal “Molise con furore” fino al dialogo con Barack Obama. La storia di Federica Vinci, giovani vice sindaco di Isernia, ha illuminato la seconda serata dell’edizione 2022 del Festival del Sarà, la rassegna ideata e condotta da Antonello Barone in Piazza Duomo a Termoli. Il secondo dei tre appuntamenti di questa stagione è stato dedicato alle istituzioni, dopo la serata sui diritti, ed è stato aperto dall’intervista esclusiva ad Alec Ross, già Senior Advisor dell’amministrazione di Barack Obama.

Sul palco si sono alternati gli interventi di Gaia Romani, assessora del Comune di Milano, Massimiliano Panarari, sociologo ed editorialista della stampa, Gilles Gressani, direttore di Le Grand Continent, Pietro Raffa, Ad di Mr&Associati, Salvino Salvaggio, molisano membro della Qatar Foundation e il giornalista e direttore di Formiche.net Giorgio Rutelli.

Ma il pubblico locale è stato conquistato dal racconto di Federica Vinci, reduce poche settimane fa da un incontro a Copenaghen con l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, selezionata tra i migliori giovani politici europei. “Ho dimostrato che il Molise esiste – ha detto con una battuta – e come direbbe qualcuno, mena forte”. Vinci ha raccontato come è nata la sua esperienza politica. “Isernia per me è stata gioia e dolori, un po’ la mia prigione, è una città in cui mi sentivo soffocata e avevo sogni di internazionalizzazione”.

Ha ricordato come la mamma l’abbia spinta a girare l’Europa fin da ragazzina. “Così mi scopro libera di poter capire me stessa e mi innamoro dell’Europa. Vado a Roma, in Francia, poi in scozia. Ma arriva la Brexit e ci rendiamo conto che la nostra identità europea non va data per scontata”. Insieme ad alcuni amici Federica Vinci ha creato Volt, un partito transnazionale che intende fare politica attiva superando lo scollamento che esiste fra la classe dirigente nazionale e i territori. Poi però nella vita di Federica Vinci, così come in quella di ognuno di noi, è accaduto un fatto eccezionale.

“Nel 2020 torno a casa per due giorni ma scoppia la pandemia e rimango bloccata a Isernia dove mi sentivo oppressa. Poi però mi sono chiesta perché stavo cercando di scappare da casa mia e mi sono data a due risposte: perché pensavo fosse un posto disastrato dove era impossibile fare qualsiasi cosa e perché avevo paura di fallire a casa mia”. Da lì un cambio di prospettiva che ha portato Federica Vinci a impegnarsi per la sua Isernia “dove la qualità di vita è altissima e tutto il Molise è splendido. A Isernia posso fare 10 cose in un giorno, a Roma soltanto una. Ho capito che la soluzione non può venire da fuori ma che dobbiamo essere noi”. Così da dieci attivisti il gruppo di Volt a Isernia ha trovato la forza di presentare 30 candidati alle elezioni comunali del 2021 appoggiando Piero Castrataro. “Abbiamo fatto un tour di ascolto nei quartieri con un programma europeo. Un po’ per una congiunzione astrale e un po’ perché ci abbiamo creduto, abbiamo vinto le elezioni”.

Da lì è stata selezionata dalla Obama Foundation tra i 20 migliori giovani politici in Europa. Nel suo intervento finale la vice sindaco di Isernia ha puntato molto sulla “crisi di immagine della leadership. La nostra democrazia ha un prezzo che vediamo tutti i giorni anche nelle bollette. Non possiamo perdere questa battaglia”.

L’esperienza della giovane politica di Isernia si è collegata perfettamente con quella di un’altra giovanissima amministratrice, l’assessora del Comune di Milano Gaia Romani. Da parte sua, dopo aver rimarcato la necessità di migliorare la formazione politica, l’idea di creare delle “borse di studio per l’università per formare i ragazzi a fare campagna elettorale”. Gli interventi degli ospiti hanno fatto continuo riferimento alle recenti dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e alle elezioni anticipate fissate per il 25 settembre. Per Salvino Salvaggio “a Draghi si è chiusa una porta ma presto si potrebbe aprire un portone, vale a dire la guida della Nato”. “Mi auguro che l’Italia possa proseguire sulla linea tracciata da Mario Draghi, quella della foto del treno per Kiev che è un simbolo” ha sottolineato Pietro Raffa.

Il giornalista Giorgio Rutelli ha fatto un passaggio su Giorgia Meloni che “da anni si è fatta conoscere anche negli Stati Uniti, dove l’uscita di scena di Mario Draghi non è stata presa bene, ma gli USA sono un paese pragmatico”. L’editorialista Panarari ha rimarcato come “senza benessere qualsiasi conquista di civiltà viene rimessa in discussione”.

Il giovane fondatore di Le Grand Continent, un sito di informazione che si occupa di politica europea, ha tracciato un quadro inquietante e illuminante allo stesso momento. “Siamo in un periodo di ridefinizione cangiante ­ ha commentato Gressani -, stiamo entrando nella seconda guerra fredda”.

La serata è stata conclusa con l’intervento di Daniela Boccardo e la proiezione del cortometraggio “The Cord” in collaborazione con MoliseCinema. Un corso animato, realizzato dal regista ucraino Aleksandr Bubnov, a testimoniare ancora una volta il sostegno alla popolazione ucraina aggredita dalla Russia.

Stasera dalle 21 in piazza Duomo terzo e ultimo appuntamento con il Festival del Sarà: sul palco con Antonello Barone appuntamento dedicato alle imprese dal titolo ‘Gigafactory & idrogeno: Termoli capitale dello sviluppo e della mobilità sostenibile’.