Oggi le automobili sono responsabili del 16 per cento circa delle emissioni totali di CO2 dell’Unione europea. Questi dati, elaborati da The European Environment Agency, raccontano l’urgenza di trasformare la mobilità urbana, di renderla più sostenibile. La decarbonizzazione dei trasporti è un punto centrale nel percorso di transizione energetica: un processo virtuoso in cui i biocarburanti hanno un ruolo determinante, giacché possono contribuire fin da subito alla riduzione delle emissioni, anche dei trasporti più complessi da decarbonizzare, quelli hard-to-abate (specie quello aereo e marittimo), perché non richiedono nuove infrastrutture né motori dedicati. Non a caso l’Agenzia internazionale dell’energia prevede che la loro domanda globale raggiungerà i 200 miliardi di litri nel 2028. La direttiva europea per la promozione delle energie rinnovabili, nota come REDIII, stabilisce, per il settore dei trasporti, che le rinnovabili dovranno essere presenti nel portafoglio dei fuel supplier, al fine di soddisfare un sotto-target complessivo per biocarburanti avanzati e carburanti rinnovabili di origine non biologica dell’1% al 2025 e del 5,5% al 2030 (di cui almeno l’1% per questi ultimi).
Enilive: la nuova mobilità nell’era della transizione
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