Perché la Future Valley d’Italia a Termoli è più di una suggestione. Scrive Barone
Il gruppo Acc e il Politecnico di Torino avrebbero manifestato la volontà di collaborare per arrivare a rendere Termoli la Future Valley d’Italia. Anche il ministro al Pnrr, Raffale Fitto nel corso del suo intervento al festival del Sarà, ha spiegato che “interrogarsi sul ruolo del Sud Italia in Europa anche nei confronti con le grandi economie a livello mondiale rappresenta un tema di strettissima attualità e che ben si coniuga con le scelte che il nostro governo sta portando avanti”
L’idea di rendere Termoli la Future Valley d’Italia è ormai davvero più di una semplice suggestione. Lo si è compreso durante l’ottava edizione del Festival del Sarà-Dialoghi sul futuro svoltasi lo scorso fine settimana nel borgo antico della città molisana e dedicata al tema della “Sfida Globale” fra gli imperi americano e cinese. La certezza delle intenzioni del gruppo europeo Acc (la joint venture paritetica fra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies) e del Politecnico di Torino è emersa durante il panel dedicato alla parola tecnologia nel quale è intervenuto con un contributo video anche il Ministro per gli Affari Europei, per la Coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto il quale ha dichiarato: “Interrogarsi sul ruolo del Sud Italia in Europa anche nei confronti con le grandi economie a livello mondiale rappresenta un tema di strettissima attualità e che ben si coniuga con le scelte che il nostro governo sta portando avanti. Sono certo che da questo Festival arriveranno delle proposte, delle suggestioni, dei suggerimenti utili non solo dal punto di vista delle scelte e delle azioni da portare avanti, ma anche della praticità per la realizzazione di questi interventi”.
E su queso incipit sul palco del Festival è stato cristallino il reciproco impegno assunto dal magnifico rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e dal responsabile delle relazioni esterne di Acc, Tommaso Pavoncello, di realizzare proprio in Molise e a Termoli all’interno del Consorzio Industriale di Sviluppo della Valle del Biferno un hub tecnologico per la trasmissione del sapere sull’automotive del futuro, che affianchi la prima Gigafactory italiana di produzione di batterie e celle di batterie per le nuove auto delle due case automobilistiche italo-francese e tedesca.
Da un lato Pavoncello ha messo in luce il potenziale dell’opportunità che deriva dall’investimento di Acc pari a 2,1 miliardi di euro, di cui 400 milioni di fondi Pnrr, ritenendo cruciale la promozione di collaborazioni fra il territorio e le università per trasformare Termoli in un hub per investimenti non solo dedicati alla produzione di batterie, ma anche per rafforzare l’istruzione e la formazione ad alto valore aggiunto e garantire la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Dall’altro lato Guido Saracco ha sottolineato come il Politecnico di Torino voglia portare le proprie competenze tecniche e ingegneristiche al servizio della nuova fabbrica che sarà costruita in Molise e favorire la nascita di un ecosistema imprenditoriale anche grazie al ruolo che svolge come capofila di una compagine di progetto pubblico-privata per la creazione, appunto, di un centro di alta formazione sull’automotive del futuro all’interno del nuovo sito di proprietà di Acc.
Anche il presidente di Cineca, Francesco Ubertini ha messo a disposizione le competenze e la forza di calcolo del nuovo supercomputer Leonardo (il quarto più potente al mondo) per rafforzare la progettualità dell’hub. Ed infine Antonio Funiciello, Brand Image di Eni e già capo gabinetto di Mario Draghi, ha ricordato come da un lato l’investimento a Termoli per realizzare la prima Gigafactory in meridione fu incoraggiato dall’allora presidente del Consiglio e dall’altro ha manifestato l’interesse dell’azienda fondata da Enrico Mattei di voler verificare le potenzialità che offre il territorio molisano, fra tutte il vento, per produrre nuova energia da fonti rinnovabili. Proprio perché è fondamentale abbassare il baricentro dell’Europa verso il Mediterraneo anche a seguito della fuoriuscita del Regno Unito dalla Ue.
Entro l’anno Acc poserà la prima pietra del nuovo stabilimento a Termoli. In questo frangente di tempo le istituzioni nazionali e locali dovranno raccogliere le disponibilità emerse sul palco del Festival del Sarà per dare concretezza ad una ipotesi di sviluppo del territorio che unisce in un triangolo virtuoso produzioni all’avanguardia di una nuova catena di valore per l’Italia, energia sostenibile e formazione tecnologica ad alto valore aggiunto.
Fonte: formiche.net