DIALOGHI SUL FUTURO / VIII edizione. 21/23 LUGLIO 2023 | HOME | CONTATTI | PRESS |

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Comunicati e News dal Festival del Sarà
23
Lug

Gigafactory, opportunità e creatività: ‘sponde’ anche dal Politecnico di Torino per il domani di Termoli

Si sta giocando una partita rilevante per il Sud in generale – come sottolineato anche dal Ministro Fitto – e per Termoli in particolare, complice il mega investimento di Acc che costruirà qui una delle 3 gigafactory d’Europa. La città ambisce a divenire un polo di eccellenza non solo per la produzione legata all’automotive del domani – e, contestualmente, dell’energia verde – ma anche per la formazione e la ricerca.

Opportunità. È probabilmente questa la parola chiave della seconda serata del Festival del Sarà 2023, quella dedicata alla tecnologia e di scena ieri 22 luglio in piazza Duomo a Termoli. Sottolineata un po’ da tutti i relatori ma ad inserirla – come consuetudine del festival – a fine serata nel salvapecunia, una sorta di salvadanaio delle idee e delle parole, è stato Tommaso Pavoncello, Head of Public Affairs & Communication Italy ACC, rappresentante della joint venture (nata 3 anni fa) tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies da cui nasceranno le 3 Gigafactory d’Europa (in Francia, dove il primo modello è già realtà, in Germania e a Termoli). Si tratta – ricordiamo – della prima uscita pubblica della start up che ha scelto questo territorio per la sua sfida tecnologica e per la transizione.

E delle opportunità – che come ha evidenziato l’ideatore e presentatore del festival Antonello Barone “non arrivano da sole, vanno colte” – che l’investimento di 2.1 miliardi potranno nascere a Termoli e in Molise si è ampiamente discusso ieri alla presenza di un parterre davvero eccezionale di relatori. Impresa, sfide tecnologiche e di transizione energetica e infine – ultima ma non ultima – la terza gamba, quella della formazione e della ricerca.

Sul palco, ad immaginare un futuro diverso e possibile, anche il Magnifico Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco. Dopo un breve ma significativo excursus sull’importanza di abbinare l’umanesimo alla tecnologia (“nei nostri corsi di ingegneria insegniamo agli studenti anche gli aspetti etici, perché la tecnologia è e rimane al servizio dell’uomo e deve essere consapevole del suo impatto sociale”) nonché sulla necessità di utilizzare la creatività, il cosiddetto pensiero laterale, il Rettore dell’Università nata nella patria della Fiat ha lanciato una sponda al territorio. “All’indomani dell’annuncio della Gigafactory ho subito chiamato il Rettore dell’Unimol per fare sistema e collaborare. Scenderemo qui con le nostre competenze tecnologiche”.

Ad aprire la serata è stato Antonio Funiciello, brand Identity ENI e già capo di gabinetto di Mario Draghi, nonché autore del volume ‘Leader per forza’ che fa una disamina trasversale nel tempo (partendo da Mosè) della leadership, aspetto considerato fondamentale per la risoluzione dei tanti conflitti che un mondo così complesso pone. Draghi? “È quello che si dice leader riluttante ma ha scelto di mettersi al servizio del Paese in una fase emergenziale. Sarebbe però stato incoerente con la sua storia continuare in politica. I veri leader (citato qui un aneddoto sul famoso treno per Kiev dove l’allora presidente del Consiglio era con Macron e Scholz per incontrare Zelensky, ndr) “sanno fare anche un passo indietro e capire quando tacere”.

Alla ‘tavola rotonda’ ha preso parte anche il Ministro Raffaele Fitto, che in un videomessaggio ha sottolineato le opportunità – legate ai fondi Pnrr e altresì all’idea della creazione di una Zes unica per il Mezzogiorno – per il Sud Italia “che si gioca ora una partita rilevante”.

Messaggio rilanciato dal Commissario della Zes Adriatica (Puglia-Molise) Manlio Guadagnuolo. “Stiamo facendo un lavoro straordinario sul territorio e con l’allargamento della Zes ci sono ulteriori grandi opportunità”. Dopo aver ricordato la ‘storica’ firma dell’autorizzazione unica – la prima – per l’investimento da 70 milioni alla Itt di Termoli, l’ingegnere ha concluso invitando tutti a giugno prossimo a Bari, dove si terrà l’Ace 2024, il Forum Globale delle Zes e delle Zone Franche di 140 Paesi del Mondo che la ‘nostra’ Zes si è recentemente aggiudicato a Dubai.

Si è discusso di nuove frontiere – tecnologiche appunto – anche con Lino Del Cioppo, termolese Ceo di Key Partner, società che progetta e sviluppa soluzioni digitali – dopo le realtà di Roma e Milano due anni fa è nata quella termolese – con un occhio sempre rivolto all’aspetto umano. “L’intelligenza artificiale sgrava molto del nostro lavoro ma, attenzione, può diventare anche pericolosa e dobbiamo stare attenti a ciò. Come? Il pensiero laterale dobbiamo portarlo sempre avanti e solo noi possiamo farlo”.

Di creatività e di rigenerazioni si è discusso con Simona Maschi, co-fondatrice e Ceo Copenhagen Institute of Interaction Design che nel suo illuminante videocollegamento ha portato una ventata dal Nord Europa, in particolare illustrando gli approcci innovativi che pongono al centro non solo le persone ma tutti gli ecosistemi e che nella capitale danese – che ambisce a divenire Carbon Neutral – sono già realtà. Come le infrastrutture urbane che cambiano per adattarsi alle bici e a una mobilità sostenibile.

Anche l’Assessore del Comune di Bologna alla transizione ecologica e al patto per il clima, Anna Lisa Boni, ha evidenziato la necessità di modellare lo spazio urbano, che rimane sì antropocentrico ma “senza auto”.

Di accompagnamento nei processi che creino valore ha parlato anche, da una prospettiva prettamente finanziaria, Gaetano Venditti della Banca Mediolanum. “Anche la banca si è innovata, bisogna uscire fuori dalla logica della finanza ordinaria e Mediolanum coadiuva le imprese a farlo”.

Sempre da Bologna è arrivato l’ospite, già Rettore dell’Università e da poco presidente del Consorzio interuniversitario Cineca, Francesco Ubertini. “Vivo proiettato nel futuro”, ha detto con entusiasmo introducendo l’esperienza che ha portato all’inaugurazione del centro di supercalcolo Leonardo, appunto nel capoluogo emiliano. “Sosterrete anche voi la sfida della gigafactory di Termoli?” la suggestione lanciata da Barone nella serata in cui il futuro della città, alla luce di questo mega investimento, si è fatto più chiaro e più luminoso.

Sottolineato un po’ da tutti come il territorio debba fare sistema, appunto anche con università e realtà di altre parti d’Italia, così da far divenire Termoli e il Molise polo di attrazione per nuovi investitori per quello che si sogna come un hub di produzione – appunto delle batterie a ioni di litio per l’automotive del domani – ma anche di formazione perché, come ha affermato Pavoncello di Acc, “è un aspetto fondamentale per chi lavorerà alla gigafactory” di cui l’avvio della produzione (dei primi 2 dei 3 blocchi) si postula per il 2026 mentre l’inizio dei lavori per il nuovo stabilimento probabilmente vedrà la luce alla fine di quest’anno.

Dirimente a riguardo la questione della produzione contestuale di energia verde. Sfida sostenuta anche da Eni (quest’anno sponsor della manifestazione), con Ficuciello che ha ricordato come quella delle rinnovabili possa essere una carta vincente per il Meridione. In prima fila anche il vescovo De Luca, da sempre attento e impegnato nel relativo dibattito. Rumorosa, invece, l’assenza di tanti altri rappresentanti del territorio, a partire da quelli politici. “Prossima volta li vogliamo in platea insieme ai rappresentanti dell’università”, ha efficacemente sintetizzato il Rettore del Politecnico complimentandosi con l’organizzatore Barone. “Mi piaci perché ti impegni per cambiare le cose, e ci riesci. Tutti dovrebbero esserti grati”.

Opportunità e trasform-azioni vanno gestite: e ieri si sono più che poste le basi per nuove sinergie che potranno contribuire a dare una nuova identità al territorio. Vi lasciamo con la sintesi grafica di Sara Pavan, di quanto emerso dalla serata che, come spesso accaduto in questo Festival, ha acceso fari sul futuro. E sul come ‘fare ecosistema’.

Fonte: www.primonumero.it