DIALOGHI SUL FUTURO / VIII edizione. 21/23 LUGLIO 2023 | HOME | CONTATTI | PRESS |

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Comunicati e News dal Festival del Sarà
22
Lug

Fabbri: “Gigafactory Termoli rientra nella competizione Usa-Cina. Può favorire riscoperta Adriatico”

Geopolitica, confronto Washington-Pechino e riflessi sull’Italia e sul Molise all’ottava edizione del Festival del Sarà in Piazza Duomo col direttore della rivista Domino.

La Gigafactory di Termoli può essere l’occasione per creare una nuova identità al territorio e portare nuove infrastrutture. La riscoperta dell’Adriatico non è un’idea nuova ma sempre una buona idea”. Così l’esperto di geopolitica e direttore della rivista Domino, Dario Fabbri, ha concluso il suo intervento durante la prima serata dell’edizione 2023 del Festival del Sarà, iniziata con un leggero ritardo a causa dei ripetuti blackout elettrici che hanno interessato il borgo vecchio di Termoli nella serata di venerdì 21 luglio e solo dopo l’arrivo di un gruppo elettrogeno da Campomarino.

Dopo le defezioni dei giornalisti Enrico Mentana e Monica Giandotti e quello della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, Fabbri è stato l’unico interlocutore dell’ideatore del Festival del Sarà Antonello Barone sul palco di Piazza Duomo. Nell’interessante chiacchierata Fabbri ha parlato del confronto cardine della geopolitica mondiale, quello fra Stati Uniti e Cina.

“È la competizione per eccellenza e anche se sembrano argomenti distanti non lo sono, come ben sappiamo per la costruzione della Gigafactory di batterie prodotte con energia rinnovabile che è alle viste a Termoli. Anche quel tipo di sviluppo – ha rimarcato Fabbri – rientra nella competizione fra Stati Uniti e Cina”.

Secondo l’esperto di geopolitica “alla Cina manca una missione per ritenersi un impero”. Fabbri ha sottolineato le tre maggiori criticità cinesi, quella dell’invecchiamento della popolazione, la distanza fra costa ed entroterra e il rapporto contrastato con il mare. Guardando agli Stati Uniti, Fabbri ha detto che hanno criticità minori rispetto alla Cina con grosse differenze tra le aree interne e le due aree costiere, una certa stanchezza nell’essere il Paese dominante da tanto tempo ma allo stesso tempo l’orgoglio di essere primi al mondo. Ma ha sentenziato: “Non credo vedremo mai un secolo cinese“.

Il direttore della rivista Domino ha quindi criticato l’espressione, divenuta frequente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, di ‘guerra per procura’ che gli Stati Uniti starebbero combattendo a Kiev e dintorni. “Più che guerra per procura parlerei di guerra da remoto. Gli Usa A lungo termine però gli Stati Uniti dovranno aprire alla Russia perché non si possono combattere due nemici insieme. Gli Usa giocheranno la Russia contro la Cina, cosa che vogliono fare dagli anni Novanta”.

A proposito della politica estera del governo Meloni, secondo Fabbri “è identica a quella del governo Draghi ed è simile a quella del Conte II, mentre il governo Conte I ebbe velleità diverse e fu eccessivamente eversivo anche in maniera ingenua“.

Infine uno sguardo più locale con l’idea di “riscoprire quello che gli italiani una volta consideravano il loro lago, vale a dire l’Adriatico che è storicamente luogo di influenza“.

Stasera 22 luglio dalle 21 in Piazza Duomo seconda serata dedicata alla tecnologia con un ricco parterre di ospiti.

Fonte: www.primonumero.it